Emergency

giornale di cantiere  

un blog costruttivo



HOME


ARCHIVI

marzo 2002
aprile 2002
maggio 2002
giugno 2002
luglio 2002
agosto 2002
settembre 2002
ottobre 2002
novembre 2002
dicembre 2002
gennaio 2003
febbraio 2003
marzo 2003
aprile 2003
maggio 2003
giugno 2003
luglio 2003
agosto 2003
settembre 2003
ottobre 2003
novembre 2003
dicembre 2003
gennaio 2004
febbraio 2004
marzo 2004




e-mail
giornale_di_cantiere@yahoo.it


This gif is freely copyable. Just right click, save
Powered by
RSSify at WCC





Feed Atom

convertito in



dal tocco magico
di A. Cavedoni



Blog e dintorni

fragments of wishdom
Leonardo
willy-nilly
POLAROID
Ludik
skip intro
Blogorroico
Diario di bordo
101ism
Bellacci
Valido
Giardino di cemento
Voglia di Terra
Pandemia
Zu
Strelnik
Blogger di guerra
Arsenio
le strade bianche
Arkangel
Photoblogger
Gonio
Hotel Messico
Architectura
Il fiore del cactus
brekane
Haramlik



la directory dei blog italiani



Blog Star Death Match
due discutono
uno vince



Bloogz
motore di ricerca
dei blog





Al momento della sospensione questo blog era stato visitato per 25.000 volte
(1.000 più, 1.000 meno)


15 settembre 2003
 
valnontey.JPGPresagi

La montagna rimane il luogo d'evasione per eccellenza. Anche nella convulsa parentesi ferragostana ci vuole poco per ritrovare silenzio e solitudine: evitare i centri abitati più famosi, i rifugi più frequentati (di solito ce n'è uno per valle, inspiegabilmente), allontanarsi dall'ultimo parcheggio. La maggior parte dei compatrioti in trasferta si sente al sicuro solo se rimane nel raggio di venti metri dall'automobile e solo i più temerari osano spingersi fino al vicino torrente o s'inoltrano nel bosco per un'avventurosa pisciatina silvestre.
Il Parco del Gran Paradiso, in più, offre la possibilità di incontrare facilmente animali confidenti o semplicemente disinteressati alla presenza dell'uomo. Chi ha camminato in mezzo a un branco di stambecchi al pascolo o ha visto sfrecciare sui pendii l'ombra di un'aquila sa di cosa parlo.

C'erano tutte le premesse per una vacanza serena, eppure per tutto il tempo mi ha accompagnato una sottile inquietudine, il presagio di eventi minacciosi. Credo che quest'estate molti altri abbiano provato la stessa sensazione, perché sotto la membrana plastica dell'uomo moderno pulsa un cuore vecchio di mille generazioni, dietro la cieca fiducia nella tecnologia si nasconde il terrore istintivo per ogni mutamento nell'ordine naturale: era (è) la relativa regolarità delle stagioni che permetteva (permette) la sopravvivenza del contadino, del pastore, del cacciatore.
Nell'ambiente urbano il disagio interiore può essere anestetizzato aumentando la potenza del condizionatore d'aria, in montagna non puoi far finta di niente. Il rombo dei torrenti in piena ti racconta l'emorragia dei ghiacciai, gli alpeggi abbandonati dal bestiame ti parlano di consuetudini secolari interrotte, le notti tiepide a 3000 metri ti fanno rabbrividire d'angoscia.

La prima associazione ambientalista con cui venni in contatto, nei primi '70, fu Kronos 1991. Il nome richiamava una previsione formulata in quegli anni da un gruppo di scienziati, secondo la quale il 1991 rappresentava l'ultima data possibile per un'inversione di tendenza nella devastazione dell'ambiente. Superato quel limite, le modifiche allo stato del pianeta sarebbero state irreversibili e tali da mettere in pericolo la sopravvivenza di buona parte delle specie animali e vegetali.
Credo che neanche il più pessimista di quegli scienziati avrebbe immaginato un decorso così veloce (via Arsenio).

Che possiamo fare? Il possibile.
La Terra è viva e lotta insieme a noi.

stambek.JPG

Stambecchi in Valnontey
Se la foto non è buona vuol dire che non sei abbastanza vicino (Robert Capa)




Comments: Posta un commento


This page is powered by Blogger.